Realizzando una pagina web può succedere di dedicare molto tempo a certi aspetti fondamentali come il contenuto e l’impostazione grafica, trascurando in fase conclusiva alcuni dettagli che rischiano di compromettere il posizionamento della pagina nei motori di ricerca.
Matt Cutts, il noto addetto di Google ed esperto di SEO, nel suo intervento in un seminario ha disambiguato alcuni punti chiave riguardo la creazione dell’url.
Cutts ha spiegato la differenza chiarendo che il trattino basso (_) non viene trattato come un separatore di parola, mentre quello alto (-) sì. Dunque il sito http://www.cimatti.it/blog/cimy-wordpress-plugins/ viene letto da Google come “cimy wordpress plugins”, mentre se fosse scritto http://www.cimatti.it/blog/cimy_wordpress_plugins verrebbe letto come “cimywordpressplugins”.
Tra i due url il più efficace è sicuramente il primo, poiché l’obiettivo è inserire le parole chiave più idonee ed efficaci nell’url al fine di conseguire un miglior posizionamento; per fare questo è necessario l’utilizzo di una giusta sintassi.
La scelta di correggere gli url risulterebbe perdente, poiché i motori di ricerca si ritroverebbero tra le mani due pagine web identiche tranne per il trattino nell’url, con una conseguente possibile penalizzazione nel posizionamento del sito. Insomma, le correzioni a giochi fatti sono da evitare; non resta che tenere in mente il consiglio per il futuro.
Una seconda questione riguarda la presenza di particolari caratteri negli url, come “?” e “&”.
Un url caratterizzato dalla presenza di “?” e “&” viene definito dinamico. Cutts mette in guardia dall’abuso di tali caratteri; infatti, se in un url ne compaiono più di due, con ogni probabilità Google non indicizzerà la pagina. Invece, nel caso in cui ce ne siano fino a un massimo di due, Google tratterrà l’url dinamico alla stregua di uno statico.
Per quanto riguarda il carattere “#”, che nel linguaggio html corrisponde al link di ancoraggio, Cutts avvisa che Google taglia l’url in corrispondenza di tale carattere, indicizzando solo fino a quel punto. Così http://www.ioscrivodiseo.it/seo/#guida/introduzione verrà indicizzata come http://www.ioscrivodiseo.it/seo, con conseguente omissione nelle ricerche di due parole chiave come “guida” e “introduzione”.
Ma l’affermazione che ha destato più stupore, se non proprio contrarietà, è che il posizionamento ignora i livelli di struttura in cui è collocata la pagina web. Ciò significa che http://www.cimatti.it/prova/prova2/cimatti/ ha le stesse possibilità in termini di posizionamento della pagina http://www.cimatti.it/prova-prova2-cimatti/.
Nonostante il Cutts-pensiero dica questo, resta opinione diffusa che maggiore è la profondità in cui si trova l’url, minore è la sua chance di posizionamento, posizione sostenuta, tra gli altri, da Stefano Mc Vey, direttore generale di Web Marketing Pro srl, in un articolo di commento all’intervento di Matt Cutts.
Il consiglio generico che mi sento di dare è di strutturare il proprio sito coerentemente ai contenuti immessi, evitando la creazione di livelli profondi qualora non strettamente necessari.
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